Il segreto del Mancio
Ma c’è un’altra chiave di lettura che ci piace usare, per aprire la porta dell’emozione e vivere la magica serata di Wembley come merita: quella della rivincita sportiva. Una rivincita dolcissima, attesa circa trent’anni dallo staff azzurro, non solo dai gemelli del gol Vialli e Mancini, ma anche da Lombardo e Nuciari.
La Coppa dei Campioni persa nei minuti finali
Il 20 Maggio 1992, proprio a Wembley si disputò la finale di Coppa dei Campioni fra Sampdoria e Barcellona.
Tutta Italia fece il tifo per i ragazzi di Vujadin Boskov, ma 8’ prima dei calci di rigore, una punizione di “Rambo” Koeman trafisse Pagliuca, regalando il successo alla formazione blaugrana.
È dunque questa la vendetta consumata ieri dagli ex blu cerchiati: essere tornati a Wembley, aver sofferto e finalmente vinto, non aver lasciato morire nemmeno per un istante il sogno, ed aver regalato a tutti gli italiani una gioia indimenticabile. Così come non si dimentica la vittoria del 1973 sempre a Wembley, firmata Fabio Capello, in un’amichevole preceduta dalle offese britanniche, che definirono la nostra una squadra di camerieri. Oppure ancora il successo targato Gianfranco Zola nel 1997, in un incontro valido per le qualificazioni mondiali, giocato sempre a Wembley.
Tornando alla vendetta sportiva, al successo che ripaga di anni opachi, e che ci ha permesso di tornare al quarto posto del ranking Fifa, mi preme ricordare anche che nell’abbraccio fra gli amici di una vita Vialli e Mancini, c’è tutta la bellezza dello sport e quindi della vita, di cui resta splendida metafora. Il Mancio che per anni ha incantato le platee internazionali con i suoi epici contrasse la meningite, mentre Vialli lotta con la grinta di sempre contro un cancro.
Ogni promessa è debito
La squadra aveva promesso il titolo al bomber ed ha mantenuto la parola.
Ora tocca a Vialli vincere la sua sfida, per sé stesso ma anche per i ragazzi azzurri, che hanno vinto di squadra, senza fenomeni, divertendosi e facendo divertire. Concludiamo con un simpatico aneddoto, il ricordo del film cult di Luciano Salce, ‘Il secondo, tragico Fantozzi’, del 1976, in cui al mitico ragioniere viene impedita la visione di Italia-Inghilterra, dopo i preparativi fra cui l’amata frittatona di cipolle e la Peroni ghiacciata.
Ripensando all’amara ma geniale maschera che meglio di tutti ha rappresentato noi italiani, ieri una Peroni ghiacciata l’abbiamo bevuta e goduta anche noi. Alla salute del ragionier Ugo. “Scusi, chi ha fatto palo?”
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