Scopriamo l’ex tennista, oggi scrittrice e testimonial di successo
Dopo la vittoria in Fed Cup nel 2006, e il successo in doppio al Roland Garros nel 2007, l’ex campionessa Mara Santangelo ha conosciuto il successo anche in ambito letterario, pubblicando due libri e avviando una proficua attività di testimonial. Molto attiva sui social, è anche membro della Federazione Italiana Tennis e collabora a vari progetti sociali per i giovani.
Hai deciso di ritirarti presto, a soli 30 anni, a seguito di un maledetto infortunio al piede che ti ha tormentato a lungo. Col senno di poi, avresti gestito in maniera diversa l’infortunio, magari giocando solo pochi tornei all’anno, o provando altre cure, o credi sia stato meglio così? Insomma, hai rimpianti o sei soddisfatta di quanto hai avuto in carriera?
Non ho nessun rimpianto. Oggi ci si ritira ad altre età, ma avevo capito che era giunto il momento di appendere la racchetta al chiodo. Il mio sogno l’avevo realizzato, e la spinta a mollare è stata per intraprendere un nuovo percorso che mi porta a testimoniare il mio amore per Dio.
L’ESPERIENZA LETTERARIA
Parliamo della tua carriera letteraria. Nel 2013 con ‘Te lo prometto’, e nel 2017 con ‘Match point’, entrambi editi da Piemme, hai parlato non solo della tua carriera, ma anche e soprattutto delle difficoltà affrontate, della fede che ti ha aiutato nei momenti più duri. Cosa ti ha spinto a scriverli e che esperienza è stata questa per te?
Anche quando giocavo scrivevo nei cambi di campo, prendevo appunti. E’ sempre stata una mia passione, per cui per me è stato facile tornare a quei ricordi e metterli nero su bianco col primo libro. Ho avuto la fortuna di avere una casa editrice che ha creduto molto in me, e il libro ha venduto moltissime copie.
Nel 2015 sei tornata in campo per vincere col Circolo Canottieri Aniene i campionati di padel. Come ti sei avvicinata a questo sport in grande ascesa in Italia e che sensazioni ti dà rispetto al tennis una partita di padel?
Dopo il tennis ho vinto un europeo di beach tennis. Poi è arrivato il padel, nel momento in cui iniziava a diffondersi questo sport. L’Aniene era una squadra fortissima, ho giocato alcune partite, abbiamo vinto il campionato nazionale. Posso vantare anche questo nel mio palmares e ne vado fiera perché è uno sport che sta diffondendosi in tutto il mondo.
Sei molto attiva sui social, condividi coi tuoi fan le tue giornate, i tuoi viaggi, le tue emozioni. Come li vivi e che rapporti hai con i social?
Sono attiva, mi piacciono, è un modo per pubblicizzare la propria immagine di lavoro ma non ne abuso. Cerco sempre di dare un significato a ciò che condivido. Cerco di lanciare dei messaggi positivi, sia inerenti alla mia esperienza di fede che a quella tennistica. Provo a dare messaggi di gioia e di speranza, e anche di far sorridere le persone perché ce n’è estremamente bisogno, specie in un periodo difficile come questo.
Credo che strappare un sorriso alle persone sia davvero importante.
Hai vinto una Fed Cup, sei stata la prima italiana a vincere uno Slam, il Roland Garros nel 2007 in doppio. Proprio nel ranking del doppio sei stata fra le prime 5 al mondo. Avresti mai immaginato di raggiungere questi straordinari traguardi?
Da bambina sognavo di raggiungere questi risultati. E questo sogno mi ha portato ad andare contro tutto e tutti. Ho avuto moltissime difficoltà, dalla perdita di mia madre quando ero piccola, ad un infortunio grave. Ci sono stati momenti nei quali ho temuto di non farcela. Ma la motivazione è stata davvero molto forte, e mi ha spinto a continuare. Alla fine i risultati sono arrivati e oggi cerco di trasmettere ai giovani la mia esperienza anche coi ruoli dirigenziali che ricopro all’interno della Federazione e del Coni.
I TRIONFI
Qual è il momento più bello ed emozionante di tutti?
Sono stati molti. Direi la vittoria in Fed Cup con la nazionale nel 2006. Per uno sportivo, portare la propria nazione sul podio più alto è qualcosa che riempie il cuore di gioia. Un altro momento splendido è stata la vittoria al Roland Garros in doppio con nel 2007 con Alicia Molik.
Hai conseguito un Master in Sport & Management alla Bocconi, una laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione, fai parte del consiglio della FIT, sei membro del consiglio nazionale del Coni come rappresentante degli atleti, sei diventata Maestra Internazionale di Tennis e Tecnico Nazionale di IV livello, hai una seconda laurea magistrale in Sport e Management, sei testimonial di multinazionali per progetti sociali, ti occupi di formazione nelle scuole e nelle aziende.
Qual è il segreto per riuscire a svolgere con successo tutte queste attività?
Il segreto è mettere sempre Dio al primo posto, basarsi sui suoi insegnamenti, cercare di dare sempre il proprio meglio, e non darsi mai per vinti. Cercare di andare oltre i proprio limiti, pensando sempre con fede e speranza che ce la possiamo fare.
E’ vero, faccio miliardi di cose, mi piace anche diversificare i miei impegni. Sono una persona estremamente curiosa, che ha voglia di imparare, di mettersi in gioco, e di testare i miei limiti.
Vado avanti convinta che se Dio mi darà la salute potrò fare tante altre cose belle, per cercare di lanciare un messaggio positivo ed aiutare gli altri.
Grazie Mara!
Antonio Petrucci
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